News ed Eventi
01 luglio 2011
A Milano nasce la Consulta rom e sinti.
Un organismo per dialogare con l’amministrazione e cercare di risolvere i problemi del territorio milanese. Le principali richieste: lo stop agli sgomberi senza soluzioni e senza assistenza, la ridiscussione del piano Maroni, la valorizzazione delle risorse umane delle comunità rom e sinti.
Per la prima volta da decenni i rappresentati delle comunità rom e sinti di Milano hanno deciso di mettere da parte le differenze e di creare, di propria iniziativa, un organismo di coordinamento in grado di avanzare proposte alle istituzioni per la tutela dei propri diritti.
La Consulta rom, che verrà ufficialmente presentata domani 2 luglio a Palazzo Marino, viene definita da una nota diffusa dall’esecutivo milanese come “un segnale straordinario che si accompagna alla certezza che con la nuova amministrazione e l’uscita di scena di De Corato, che aveva fatto dei suoi 540 sgomberi un trofeo personale, si è conclusa una politica che non aveva sortito nessun risultato se non costi sociali altissimi e un grande dispendio di denaro pubblico”.
La Consulta ha già incontrato il neosindaco Pisapia martedì scorso insieme all’assessore comunale alla Sicurezza, Marco Granelli e lunedì sarà la volta dell’assessore alle Politiche sociali, Pierfrancesco Majorino.
Gli argomenti di discussione non mancano. Tre le proposte avanzate: la sospensione degli sgomberi senza soluzioni e senza assistenza; la ridiscussione del piano Maroni e la revisione dell’utilizzo dei 13 milioni di euro, parte del Fondo sociale europeo per politiche di tutela e inclusione delle comunità rom e quindi da finalizzare a reali politiche di convivenza, in armonia con le direttive comunitarie; la valorizzazione delle risorse umane delle comunità rom e sinti, sia nella gestione organizzativa ed economica delle realtà presenti sul territorio comunale, sia sulla costruzione di un rapporto di scambio sociale e culturale con le istituzioni e la cittadinanza.
(Maria Rita Porceddu)
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