SINTI E ROM NEWS

SINTI E ROM NEWS

giovedì 29 settembre 2011

Rapporto conclusivo dell’indagine sulla condizione di Rom, Sinti e Caminanti in Italia

DIRITTI UMANI: IL 3 E 4 OTTOBRE A ROMA FORUM SU INCLUSIONE COMUNITA' ROM



 
(AGENPARL) - Roma, 29 set - Lunedì 3 e martedì 4 ottobre 2011 si terrà a Roma il Forum sull’inclusione delle comunità Rom promosso dalla European Foundation Center e dalla Fondazione Adriano Olivetti in collaborazione con la Commissione straordinaria per la tutela e la promozione dei diritti umani del Senato della Repubblica e con il Comune di Roma. Lo si legge in una nota della Commissione Diritti Umani. La prima giornata, ospitata dal Senato della Repubblica, avvierà una riflessione a partire dal Rapporto conclusivo dell’indagine sulla condizione di Rom, Sinti e Caminanti in Italia, redatto, nel febbraio scorso, dalla Commissione Straordinaria Diritti Umani del Senato. Nel pomeriggio, verrà invece esplorato il recente Quadro UE per le strategie nazionali di integrazione dei Rom lanciato dalla Commissione Europea nell’aprile di quest’anno. Nella giornata successiva, ospitata nella Sala del Carroccio del Comune di Roma, la riflessione verterà sulle politiche locali e sulle possibilità date a livello comunitario dai Fondi strutturali disponibili per contribuire a sostenere gli sforzi di inclusione dei Rom. Il Forum esaminerà, infine, il risultato della sinergia con Eurocities, la rete delle principali città europee volta a rafforzare l'inclusione dei rom a livello locale. L’inclusione delle comunità Rom e di altre minoranze è stata oggetto, soprattutto negli ultimi anni, di un controverso dibattito in Italia e negli altri Paesi europei. Ad inizio settembre 2011, il Consiglio d’Europa attraverso il rapporto di Thomas Hammarberg, Commissario per i diritti Umani, ha nuovamente richiamato l’attenzione sulla condizione dei Rom in Italia. Le due giornate vedranno riuniti funzionari della Commissione Europea, rappresentati delle Fondazioni che fanno parte dell’European Foundation Center ed esperti di politiche d’inclusione. L'incontro di Roma si propone come piattaforma di condivisione della conoscenza, dell’esperienza e della competenza attraverso differenti livelli di discussione: europea, nazionale e locale. Come attori indipendenti le Fondazioni hanno la possibilità di confrontarsi e sviluppare nuove collaborazioni svolgendo un ruolo attivo in Europa nella promozione di una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva come declinata nelle linee strategiche di Europa 2020.

venerdì 23 settembre 2011

Rom e Sinti che vivono in città e a promuovere la solidarietà della popolazione vicentina

Il Comune di Vicenza cerca 13 volontari cui affidare tre progetti di servizio civile nazionale: quattro per “Art&Earth” (4), sette per “Biblioteca fuori di sé 2011” e due per “Camminando verso il futuro”.

Entro il 21 ottobre ragazzi e ragazze italiani di età compresa tra i 18 e i 28 anni potranno presentare la domanda di partecipazione per dedicare 12 mesi a se stessi e agli altri, acquisendo così nuove conoscenze ed esperienze e maturando una propria coscienza civica. L’impegno settimanale sarà di 30 ore per un compenso mensile di 433,80 euro, come previsto dalla normativa nazionale. Inoltre, se il progetto scelto è inerente al proprio corso di studi, potranno anche ottenere crediti universitari.
Con il progetto “Art&Earth” quattro giovani potranno collaborare con i settori servizi scolastici ed educativi e servizi sociali del Comune lavorando alla promozione dei valori improntati alla convivenza civile e al ripudio del razzismo tra le giovani generazioni supportando le scuole cittadine e la Casa della Pace.
I sette volontari che saranno scelti nell’ambito del progetto “Biblioteca fuori di sé 2011” saranno impegnati invece nella promozione della lettura e a valorizzare il patrimonio artistico-culturale attraverso la catalogazione e l’inventariazione su supporto elettronico delle raccolte e dei fondi posseduti dalla Biblioteca civica Bertoliana per facilitare la ricerca e l’accesso alle informazioni.
Il progetto “Camminando verso il futuro” infine impiegherà due volontari nell’inserimento sociale dei gruppi Rom e Sinti che vivono in città e a promuovere la solidarietà della popolazione vicentina nei loro confronti, con particolare attenzione ai bambini e ai ragazzi.Infine la congregazione Suore Orsoline del Sacro cuore di Maria, partner del Comune di Vicenza per la promozione dei progetti di servizio civile nazionale, cerca altri quattro giovani per i progetti “L’ospite che è in noi” e “ApertaMenteSolidali”.
Le domande in formato cartaceo dovranno essere presentate all’Ufficio servizio civile del Comune di Vicenza di Levà degli Angeli 11, che per ulteriori informazioni risponde al numero di telefono 0444 222139 e all’indirizzo email serviziocivile@comune.vicenza.it).
Il bando completo, i progetti e il modulo della domanda sono pubblicati in Primo piano sul sito www.comune.vicenza.it.
Source: Comune di Vicenza

giovedì 22 settembre 2011

Consiglio d’Europa: oggi a Strasburgo Rudko Kawczynsky, presidente Forum europeo rom e sinti

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22 settembre 2011
Consiglio d’Europa: oggi a Strasburgo si riuniscono i sindaci e gli amministratori di 34 Paesi europei per parlare di integrazione dei rom.
Nasce una “coalizione di città per l’inclusione dei rom”.


“Preparare il terreno per un quadro pan-europeo di cooperazione locale e regionale, una sorta di coalizione di città e regioni per l'inclusione dei rom”.
È l’obiettivo del summit Building mutual trust at the grassroots che si inaugura oggi a Strasburgo promosso dal Congresso dei poteri locali e regionali del Consiglio d’Europa in collaborazione con il rappresentante speciale del segretario generale CdE per le questioni relative ai rom, Jeroen Schokkenbroek.
L’iniziativa intende contrastare la crescente discriminazione ed emarginazione sociale della comunità rom in Europa, stimata fra i 10 e i 12 milioni di persone. Attesi oltre 300 partecipanti da 34 Paesi: rappresentanti di Comuni, Regioni e reti attivamente impegnati nella questione rom o interessati ad esserne coinvolti; organizzazioni di rom e rappresentanti eletti per fornire un quadro di cooperazione per l’azione a favore di questa minoranza. Previsti gli interventi, tra gli altri, di Viviane Reding, commissaria europea per la Giustizia, i diritti fondamentali e la cittadinanza; Thomas Hammarberg, commissario Diritti umani CdE, e di Rudko Kawczynsky, presidente Forum europeo rom e sinti. A conclusione dei lavori verrà approvata una dichiarazione.
http://immigrazioneoggi.it/daily_news/notizia.php?id=003394

mercoledì 21 settembre 2011

Discriminazione Sinti e Rom

Discriminazione


La discriminazione è il trattamento non paritario attuato nei confronti di un individuo o un gruppo di individui in virtù della loro appartenenza ad una particolare categoria. Alcuni esempi di discriminazione possono essere il razzismo.Due caratteristiche principali necessarie a definire discriminazione un atteggiamento nei confronti di un individuo o un gruppo di individui sono:
  • un trattamento particolare, diverso rispetto agli altri individui o gruppi di individui;
  • un'assenza di giustificazione per questo differente trattamento.
Con questa definizione è chiaro che trattamenti particolari come i congedi di maternità non siano discriminatori perché giustificati dalla situazione.
Tuttavia il consenso sociale è un indicatore piuttosto inaffidabile per determinare ciò che sia definibile discriminazione e ciò che non lo è. Ciò che ora è considerato normale e non discriminatorio, infatti, in un altro tempo o in un altro luogo può essere considerato discriminazione. Un esempio di come uno stesso criterio di valutazione può essere discriminatorio o meno è l'età: a volte usato in modo consensuale (per esempio nell'età minima per partecipare alla vita pubblica), a volte in modo discriminatorio (ad esempio quando diventa ragione di rifiuto da parte dei datori di lavoro). La discriminazione ha origini molto antiche, e nella sua storia l'uomo è riuscito a ridurre o eliminare buona parte di queste discriminazioni. Alcuni esempi e grandi rappresentanti di questa tendenza sono Martin Luther King, attivista nonviolento per i diritti civili fondamentali per le persone di colore, e Nelson Mandela, che ebbe un ruolo fondamentale nella fine del periodo fortemente discriminatorio dell'apartheid. Un grave caso di discriminazione tuttora presente in moltissime società è la discriminazione della donna. A livello internazionale la legislazione in materia di discriminazione è determinata dalla Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, redatto dalle Nazioni Unite e firmato a Parigi il 10 dicembre 1948, in cui si sanciva il rispetto nei confronti di ogni individuo indipendente dalla sua appartenenza ad una particolare religione, etnia, sesso, lingua. Quest'ultima carta nacque in risposta alle atrocità commesse dal regime nazista, frutto proprio di discriminazioni razziali (verso ebrei, slavi, zingari, ecc.), per le opinioni politiche. La Carta dei diritti fondamentali dell'Unione europea all'articolo 21 afferma che:
  1. È vietata qualsiasi forma di discriminazione fondata, in particolare, sul sesso, la razza, il colore della pelle o l'origine etnica o sociale, le caratteristiche genetiche, la lingua, la religione o le convinzioni personali, le opinioni politiche o di qualsiasi altra natura, l'appartenenza ad una minoranza nazionale, il patrimonio, la nascita, gli handicap, l'età o le tendenze sessuali.
  2. Nell'ambito d'applicazione del trattato che istituisce la Comunità europea e del trattato sull'Unione europea è vietata qualsiasi discriminazione fondata sulla cittadinanza, fatte salve le disposizioni particolari contenute nei trattati stessi.
Politiche per eliminare la discriminazione
Per limitare gli effetti della discriminazione si adottano politiche di discriminazione positiva: si privilegiano, cioè, quelle categorie che sono state o si ritengono discriminate, ad esempio riservando agli appartenenti a questi gruppi di persone posti di lavoro in enti pubblici o università. Un esempio di questo tipo di "discriminazione" è l'introduzione delle "quote rosa", proposta all'interno di alcuni partiti politici. Attualmente, infatti, nel Parlamento italiano c'è un forte squilibrio tra i due sessi:
  • Al Senato su 333 senatori 45 sono donne (13.51%);[2]
  • Alla Camera su 630 deputati ci sono 108 donne (17.14%). [3]
In Italia esiste un dipartimento preposto ad eliminare eventuali discriminazioni chiamato "Dipartimento per le pari opportunità"
Il 2007, per un'iniziativa promossa dal consiglio e dal parlamento europeo, è stato definito l'"anno europeo delle pari opportunità per tutti", il cui obiettivo è rendere tutti i cittadini più consapevoli del proprio diritto di godere di uguali trattamenti e vivere una vita libera da qualsiasi discriminazione.


Da Wikipedia, l'enciclopedia libera

giovedì 15 settembre 2011

Monito all'Italia dal Consiglio d'Europa

"La situazione dei Rom e Sinti in Italia rimane una questione di seria preoccupazione"

L'Italia dovrebbe rispettare maggiormente i diritti umani dei Rom e dei migranti. E' il monito odierno del Commissario per i diritti dell'uomo del Consiglio d'Europa, gà in passato intervenuto per stigmatizzare e sensibilizzare le autorità del nostro paese sul problema.
"La situazione dei Rom e Sinti in Italia rimane una questione di seria preoccupazione" a causa delle "misure coercitive, come gli sgomberi forzati e le espulsioni" e delle carenti politiche antidscriminatorie e di inclusione sociale, per il Commissario Thomas Hammarberg, che ne ha parlato presentando il rapporto sulla sua visita in Italia svolta il 26-27 maggio 2011 e durante la quale ha analizzato la situazione della minoranza rom e degli immigrati dal Nord Africa.
Il commissario è preoccupato per i discorsi politici razzisti e xenofobi contro i Rom e i Sinti e ritiene necessarie misure efficaci per contrastare questo fenomeno, come iniziative di autoregolamentazione da parte dei partiti politici ed una vigorosa attuazione delle disposizioni di diritto penale contro i reati razzisti. Hammarberg ha anche sottolineato la necessità di promuovere la conoscenza della storia e la cultura rom per combattere il razzismo contro gli "zingari", per esempio attraverso la diffusione e l'utilizzo delle schede informative sulla storia dei Rom predisposte dal Consiglio d'Europa.
I recenti sgomberi dei Rom e dei Sinti, a volte in violazione agli standard dei diritti umani, hanno avuto un impatto negativo sulla fruizione non solo del diritto alla casa, ma anche di altri diritti umani, compreso il diritto dei bambini all'istruzione, ha dichiarato Hammarberg, aggiungendo che "Le autorità italiane devono agire in conformità alle norme internazionali e alle norme del Consiglio d'Europa nel settore delle abitazioni e degli sfratti, e riportare la situazione pienamente in linea con la Carta sociale europea riveduta." E' inoltre "necessario migliorare la gestione dei reati razzisti e combattere la cattiva condotta a sfondo razziale da parte della polizia. In particolare, il sistema di monitoraggio di incidenti razzisti ed offese dovrebbe essere resa più flessibile e eque verso la vittima".
Il Commissario ribadisce la sua raccomandazione alle autorità italiane ad affrontare la situazione di molti Rom apolidi che sono venuti in Italia da decenni dalla ex Jugoslavia e dei loro discendenti, il cui numero è attualmente stimato in circa 15 000. Egli richiama ad una strategia nazionale per l'inclusione sociale dei Rom e Sinti in Italia che sostenga gli sforzi degli attori regionali e locali in questo campo, e suggerisce come passo intermedio l'istituzione di una task force a livello nazionale, che potrebbe fornire tale sostegno.
Riguardo all'aumento degli arrivi dal Nord Africa, per Hammarberg essi hanno generato un disperato bisogno per l'Italia e l'Europa di fare di più per assicurare che i diritti dei migranti, compresi i richiedenti asilo, siano rispettati: in primo luogo quando si tratta del loro salvataggio in mare, ma anche la loro acoglienza, l'integrazione e un certo numero di procedure legali. Il commissario invita inoltre le autorità italiane di evitare l'invio dei migranti in luoghi dove sono a rischio di maltrattamenti o i respingimenti. Anche le condizioni di accoglienza e di accesso all'asilo dovrebbero essere migliorate. Con riferimento al rimpatrio dei cittadini tunisini attraverso "procedure semplificate", il Commissario invita le autorità italiane a garantire il rispetto delle misure di salvaguardia dei diritti umani.
Infine, il Commissario raccomanda di migliorare l'integrazione nella società italiana dei rifugiati e beneficiari di protezione internazionale.

martedì 13 settembre 2011

Le microaree saranno comunque una delle soluzioni messe in campo dal Comune per risolvere l'emergenza nomadi

Per i nomadi «nuovo» campo a Ravina

La giunta pensa a un restyling per una migliore convivenza 

TRENTO. Un campo regolare sovraffollato. Cinque campi abusivi in città. Dopo mesi di "melina", la questione nomadi torna di stretta attualità. E in attesa che il Comune definisca le zone dove sorgeranno le microaree, il sindaco Andreatta rivela che è in programma un restyling del campo nomadi di Ravina: sarà diviso in tre aree per garantire una migliore convivenza dei diversi clan.

Nel giugno 2010 il presidente della circoscrizione Centro storico - Piedicastello, Melchiore Redolfi, aveva esortato il Comune a trovare una soluzione alla questione nomadi. S'era parlato di dieci luoghi lungo il fiume Adige sui quali potevano sorgere le microaree, ma poi non se n'è più fatto nulla. La questione è rimasta al palo. La necessità di agire, però, c'è.

Secondo i dati del Comune i nomadi in città sono circa 130, 50 nel campo di Ravina ed 80 che alloggiano in campi abusivi. In realtà, stando ai numeri riferiti dai diretti interessati, a Trento rom e sinti sarebbero circa 200: una settantina nel campo (sovraffollato) di Ravina, 130 nei campi abusivi che sono spuntati alla Motorizzazione (dove ci sono circa 50 persone), a Gardolo, all'ex Zuffo, in via Monte Baldo, in via Ghiaie e in via Brennero. Loro stessi chiedono che sia affrontata la situazione, che definiscono d'emergenza.

Anche le circoscrizioni stanno facendo pressing su palazzo Thun. Alcune (San Giuseppe - Santa Chiara, Centro storico - Piedicastello e Gardolo) avrebbero dato la loro disponibilità ad ospitare le microaree. Ieri la giunta comunale ne ha parlato nuovamente. Non sono
state definite le zone, ma s'è parlato di come saranno. Ognuna ospiterà 20-25 persone in 5 o 6 piazzole per roulotte o camper con regolare allacciamento a gas, elettricità ed acqua. All'interno della microarea ci sarà anche un edificio con servizi igienici, lavanderia, magazzino. I nomadi dovranno fare anche la raccolta differenziata. Per definire i luoghi sono previste altre riunioni, ma l'obiettivo è quello di discutere un progetto ben definito nelle commissioni urbanistica e politiche sociali entro il mese di dicembre.

Le microaree saranno comunque una delle soluzioni messe in campo dal Comune per risolvere l'emergenza nomadi. Si continuerà - con chi lo vorrà - a proporre degli appartamenti, anche se la vita in casa va contro la cultura di rom e sinti. Infine, sarà ristrutturato e ripensato l'unico campo nomadi regolare presente in città, ovvero quello di Ravina. Realizzato nel 1991 ospita attualmente una settantina di persone. È quindi sovraffollato e spesso e volentieri scoppiano dissidi tra i clan presenti all'interno. Così, per migliorare la vivibilità e la convivenza delle famiglie, il Comune sta prendendo in considerazione l'ipotesi di dividerlo in tre sottocampi. In sostanza, delle piccole microaree all'interno del campo nomadi. Su questa partita, quindi, palazzo Thun accelera. Il sindaco Andreatta è chiaro. «La nostra città non vuole e non deve escludere né marginalizzare nessuno. Bisogna trovare modalità di accoglienza dignitose per rom e sinti, ma per vincere questa sfida serve responsabilità da parte di tutti, nomadi e trentini».
13 settembre 2011

domenica 11 settembre 2011

L'Europa bacchetta l'Italia sui rom: xenofobia



ROMA
Non è la prima volta. Strasburgo ribacchetta l'Italia in tema di immigrazione. E questa volta ci pensa il Commissario per i diritti umani del Consiglio d'Europa, Thomas Hammarberg, che mette nero su bianco un rapporto sull'Italia in seguito alla sua visita del 26 e 27 maggio.


«La situazione dei rom e dei sinti in Italia resta di grande preoccupazione – avverte il commissario Hammarberg – è opportuno porre l'accento non sui provvedimenti coercitivi, come le espulsioni e gli sgomberi forzati, ma piuttosto sull'integrazione sociale e la lotta contro la discriminazione e l'antiziganismo». Non si usano più mezzi termini: basta con la retorica razzista e xenofoba dei politici. I riferimenti non possono non avere le prove di conferma se si pensa alle varie campagne elettorali italiane e da ultime le reazioni in seguito agli sbarchi.
La preoccupazione del Commissario è su più fronti. I nordafricani ma anche i rom e i sinti. «Questo fenomeno deve essere contrastato con l'ausilio di misure efficaci, in particolare attraverso iniziative di autoregolamentazione da parte dei partiti politici, e tramite la vigorosa applicazione delle disposizioni penali contro i reati di matrice razzista». Gli atti di violenza contro i rom indicano la necessità per le autorità italiane di migliorare la risposta agli episodi di violenza scatenati da motivazioni razziali. «È necessario migliorare la gestione dei reati di stampo razzista e combattere i comportamenti abusivi, di tipo razzista, da parte della polizia. Il dispositivo di controllo degli atti e dei reati a sfondo razzista dovrebbe essere maggiormente flessibile ed attento ai bisogni delle vittime».
Viene dunque accentuato il pericolo di una possibile deriva razzista che possa sottrarsi a una punizione penale. Vengono poi segnalate le espulsioni di rom e sinti, considerate svolte in violazione delle norme relative ai diritti umani, e che di conseguenza hanno avuto un impatto negativo non solo sulla fruizione del diritto dell'alloggio, ma anche di altri diritti, come il diritto dei minori al l'istruzione. Ecco perché il Commissario ribadisce all'Italia «di agire in conformità alle norme internazionali e del Consiglio d'Europa in materia di alloggio e di espulsioni e riportare la situazione in linea con la Carta sociale europea riveduta». Così come viene ribadita la raccomandazione alle autorità italiane di esaminare la situazione dei numerosi rom apolidi arrivati in Italia dall'ex Jugoslavia decenni fa, e dei loro figli, il cui numero attuale è stimato a circa 15mila.
Hammarberg auspica inoltre l'adozione di una strategia nazionale per l'integrazione sociale di rom e sinti in Italia, che sia di sostegno agli sforzi degli attori regionali e locali in questo campo, e propone, in un primo momento, la creazione di una task force a livello nazionale incaricata di apportare tale supporto.
Sugli sbarchi dal Nord Africa non mancano le indicazioni: «Risulta imperativo che qualora dei migranti si trovino in situazione di emergenza in mare, il soccorso e la sicurezza di questi ultimi prevalgano su ogni altro tipo di considerazione, ivi compresa la mancanza di chiarezza o di accordi, in particolare tra l'Italia e Malta, in merito alle responsabilità per gli interventi di salvataggio», ha sottolineato. Il Commissario invita inoltre le autorità italiane ad evitare qualsiasi pratica che potrebbe tradursi nel rinvio di migranti in paesi dove rischierebbero di subire maltrattamenti o un respingimento indiretto.
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venerdì 9 settembre 2011

News L'italia bocciata in razzismo

 La qualità del discorso politico e la frequenza di un tono razzista con riferimento ai rom e sinti


Critiche dal Consiglio d'Europa per il linguaggio usato verso rom e sinti
VLADIMIRO ZAGREBELSKY
Chi aprisse in questi giorni la pagina web del Commissario ai diritti umani del Consiglio d’Europa, sarebbe subito colpito dal primo grande titolo, che dice: «L’Italia deve proteggere meglio i diritti dei rom e dei migranti». Esso è accompagnato da una fotografia, che riproduce un manifesto, divenuto ben noto, largamente affisso sui muri di Milano durante la recente campagna elettorale per l’elezione del sindaco. Vi si legge: «Milano Zingaropoli con Pisapia» e nel testo si stigmatizza anche il progetto di costruzione di una moschea. Dunque l’Italia, la cui immagine già per altro verso non brilla ora in Europa, è nuovamente e negativamente esposta all’attenzione. E’ possibile che in Italia a pochi interessi cosa dice il Consiglio d’Europa e che le questioni legate ai diritti fondamentali siano da molti trattate con sufficienza e fastidio. Ma così non è nell’Europa di cui l’Italia è parte. E tout se tient quanto ad immagine e a opinione che gli altri hanno della sua credibilità e affidabilità.

Il documento reso noto dal Commissario ai diritti umani contiene le sue valutazioni dopo una visita in Italia nello scorso maggio.

Esso riguarda vari aspetti della situazione dei rom e dei sinti e della condizione degli immigrati nel difficile periodo legato al conflitto in Libia.

Tra le tante di cui il governo e la società civile italiana dovranno tener conto, merita attenzione quella cui si riferisce il titolo di apertura del sito del Commissario: la qualità del discorso politico e la frequenza di un tono razzista con riferimento ai rom e sinti (ma anche ai musulmani).

Sperimentiamo ogni giorno la volgarità del lessico (e dei gesti) di tanti politici. Essa caratterizza non solo le loro chiacchiere al telefono con amici e amiche (un aspetto da non trascurare di ciò che emerge dalla pubblicazione delle intercettazioni telefoniche ordinate dalla magistratura), ma anche i loro discorsi pubblici. Si tratta di un abbrutimento della dialettica politica, che naturalmente non resta in patria, ma fa subito il giro del mondo, contribuendo anch’esso allo svilimento dell’opinione internazionale sull’Italia. Ma non di questo si occupa il Commissario ai diritti umani. Egli è preoccupato per l’effetto che certi discorsi, certo linguaggio tenuto da responsabili politici, hanno sulla formazione dell’opinione pubblica, con il pericolo che essi stimolino e legittimino atteggiamenti razzisti e discriminatori. Il rapporto del Commissario cita una dichiarazione del ministro dell’Interno Maroni, riportata l’anno scorso dal Corriere della Sera nel periodo in cui la Francia espelleva i rom di nazionalità bulgara e romena. Il ministro esprimeva disappunto poiché molti rom e sinti sono cittadini italiani «e quindi non ci si può far niente». E’ solo un esempio, ma noi sappiamo quanto frequente e spesso anche aggressivo sia il linguaggio denigratorio. Qui è la posizione ufficiale e autorevole del ministro che viene in considerazione e quanto la frase sottintenda su ciò che bisognerebbe fare, se solo fosse possibile. E sul disvalore, che non è nemmeno il caso di dire, delle persone cui si riferisce. La loro dignità (che è un diritto fondamentale, proclamato dal primo articolo della Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea) è offesa ed è coltivato il terreno propizio a politiche discriminatorie e di esclusione sociale.

In un mondo che vede gravissime violazioni dei diritti fondamentali delle persone, potrebbe sembrare eccessiva l’attenzione del Commissario al linguaggio. Ma così non è. Intanto il Commissario ai diritti umani del Consiglio d’Europa non è isolato in questa sua denunzia. La stessa preoccupazione e condanna sono già state espresse dal Comitato della Convenzione europea per la protezione delle minoranze e dal Comitato della Carta sociale europea. E poi, chi non vede che il disprezzo che cola, esplicito o implicito, dal linguaggio scelto per esprimersi lascia il segno, offende e discrimina, suggerisce che si tratta di estranei, di gente di poco o nullo valore, che non merita la considerazione che meritiamo «noi»? Razzismo dunque, tanto più condannabile e pericoloso quando si coglie nel discorso politico che in una democrazia dovrebbe essere degno e rispettoso.

NEWS SINTI E ROM IN ITALIA

Le notizie contro le comunita sinte e rom in italia nel mondo







la Associazione "Sinti Italia" a lo scopo di denunciare tutti gli atti di "Razzismo" e Propaganda chi viene colpito di discriminazione per chi comette diversita o dei attegiamenti nei coffronti di "Sinti e Rom" informazioni sbagliate possono compromettere la vite! di intere famiglie di già disaggiate e scluse dalle societa stiamo attenti! a come leggete le notizie o come si divulgano possono creare delle bariere e difidenze.



Presidente Ass: Sinti Italiani Davide Casadio