SINTI E ROM NEWS

SINTI E ROM NEWS

domenica 27 gennaio 2013

"Giorno della Memoria", "Razzismo" oltre mezzo milione di Rom e Sinti

"Giorno della Memoria", l'Italia intera ricorda l'Olocausto
Domenica 27 Gennaio 2013 - 18:30
MILANO - A oltre 60 anni dalla tragedia delle stragi tedesche l'Italia ricorda l'orrore della Shoah. Un "treno della memoria" diretto ad Auschwitz con partenza da Firenze. L'inaugurazione del Memoriale della Shoah al binario 21 della Stazione centrale di Milano. Un incontro contro il razzismo a Roma e una cerimonia al monumento nazionale della Risiera di San Sabba, a Trieste. Oggi, "Giorno della Memoria", l'Italia intera ricorda l'Olocausto: una ricorrenza che - avverte il ministro degli Esteri, Giulio Terzi - rappresenta "un monito per la nostra e per le generazioni future, per chi vuole evitare il ripetersi di immani tragedie e di grande vergogna per l'umanità". Era il 27 gennaio 1945 quando il campo di concentramento di Auschwitz fu liberato dai sovietici: dal 2001, ogni anno in quella data, anche l'Italia come altri paesi, ricorda le vittime del nazionalsocialismo e del fascismo, della Shoah e coloro che, a rischio della propria vita, hanno protetto i perseguitati. "Razzismo neonazismo, antisemitismo e xenofobia" sono sentimenti mai sopiti, che oggi trovano "terreno fertile in rete", ricorda il ministro per la Cooperazione internazionale e integrazione, Andrea Riccardi. Nessuna privacy dunque "per gli autori di post antisemiti": "a una vera e propria offensiva di odio razziale su internet, bisogna rispondere con risposte efficaci e globali".

"Sinti e Rom"

A Roma, al museo Maxxi, appuntamento con "Dosta!", la campagna coordinata e finanziata dall'Unar: al centro del dibattito il Porrajmos, lo sterminio di oltre mezzo milione di Rom e Sinti compiuto dal nazismo durante la seconda guerra mondiale. A Trieste, infine, la cerimonia "solenne" nel monumento nazionale della Risiera di San Sabba, unico campo di sterminio nazista in territorio italiano.

Memors-un-museo-virtuale Porrajmos

Memors, un museo virtuale per ricordare l’olocausto di Rom e Sinti




Berini – “Rom e Sinti

A cura di AMISnet • 24 gennaio 2013
Il Porrajmos, l’olocausto di Rom e Sinti, è stato per decenni tenuto sostanzialmente sotto silenzio. A distanza di quasi 70 anni dalla fine della seconda guerra mondiale, qualcosa sembra modificarsi. Tra le varie iniziative volte a far emergere la memoria del Porrajmos figura MEMORS, il primo museo virtuale del Porrajmos.
 ”Porrajmos significa divoramento” – commenta Carlo Berini, dell’associazione Sucar Drom di Mantova – “ed è il termine con cui Rom e Sinti si riferiscono all’immane tragedia dell’olocausto”. L’associazione Sucar Drom ha collaborato con lo storico Luca Bravi nella costruzione del museo virtuale. “La nostra attività di ricerca” – spiega Carlo Berini – “si concentra soprattutto su quanto accaduto nell’Italia fascista. L’internamento vero e proprio nei campi di concentramento inizia nel 1940, e nel 1943, dopo l’armistizio e la nascita della repubblica di Salò, assistiamo al sistematico invio verso i campi di sterminio in Germania e Polonia.”
L’Italia non ha mai riconosciuto ufficialmente la persecuzione di Rom e Sinti, tanto che il Porrajmos non viene citato nella legge del 2000 che istituisce il giorno della memoria per il 27 gennaio e non viene incluso nelle celebrazioni istituzionali. “Inoltre” – sottolinea Berini – “Rom e Sinti sono le uniche due minoranze storico-linguistiche a non essere riconosciute dalla legge italiana, e diventano facilmente il capro espiatorio per occultare i veri problemi del paese e l’incapacità dei politici di far loro fronte”.
La puntata di Passpartù di questa settimana sarà dedicata a un approfondimento sul Porrajmos e all’analisi delle attuali politiche messe in campo nei confronti di queste comunità nel nostro paese.
Memors-un-Museo-Virtuale

sabato 26 gennaio 2013

Porrajmos, altre tracce sul sentiero per Auschwitz

Mumeloc, per il giorno della memoria una mostra sulle persecuzione dei rom e dei sinti

Per l'inaugurazione ci sarà anche una performance a cura di Firenze Guidi ed Elan Frantoio dal titolo 'Baby Yar'
 
 
Domenica 27 gennaio 2013, in occasione del Giorno della Memoria, si terrà, presso il Museo della Memoria Locale di Cerreto Guidi, alle ore 15.30, l’inaugurazione della mostra documentaria Porrajmos, altre tracce sul sentiero per Auschwitz che tratterà il tema del “divoramento”, questo il significato della parola “porrajmos” nelle lingue sinte e rom, subito da queste popolazioni nomadi nell’Europa nazista e fascista, tra il 1934 e il 1945.

 
La mostra, ideata e realizzata dall’Associazione Nevo Drom di Bolzano e dall’Istituto di Cultura Sinta di Mantova – che lavorano da tempo contro le discriminazioni e per garantire i diritti civili ai Sinti e ai Rom – ripercorre attraverso foto, documenti e testimonianze un aspetto spesso misconosciuto dei genocidi perpetuati durante la Seconda Guerra Mondiale.
 
 

mercoledì 23 gennaio 2013

News Sinti e Rom 2013

Risultati di ricerca "Google" News Sinti e Rom

  1.  

    Prignano ricorda il Porrajmos con un convegno in programma ...

    Modena 2000-3 ore fa
    MemoriePorrajmos Giornata della Memoria speciale quella del 2013 per il Comune di Prignano. Sabato prossimo dalle 10,30, presso la sala ...
  2. MEMORIA: 27/01 CONF STAMPA "PORRAJMOS. L'OLOCAUSTO ...

    AgenParl - Agenzia Parlamentare-22/gen/2013
    (AGENPARL) - Fermo, 22 gen - Domani, mercoledì 23 gennaio 2013, alle ore 12,00 presso la Sala Giunta del Comune di Fermo, si terrà la ...
  3. Giornata della Memoria 2013: appuntamenti per non dimenticare

    Wakeupnews-4 ore fa
    Ancora il 27 gennaio, al museo Maxxi, film, video e una mostra ricorderanno il Porrajmos, lo sterminio di oltre mezzo milione di rom compiuto ...
  4. Montecchio Maggiore celebra la giornata della memoria

    Corriere Vicentino-22/gen/2013
    Da domani e fino al 2 febbraio, nella scuola secondaria di primo grado Anna Frank verrà allestita la mostra “Porrajmos”, dedicata allo sterminio ...
  5. Milano. Poesia e impegno per ricordare l'Olocausto e dire basta all ...

    Tellus Folio-21/gen/2013
    Shoah, Porrajmos, Triangolo Rosa, persecuzione dei Testimoni di Geova, degli stranieri, dei dissidenti. Sabato 26 gennaio 2013 a Milano la ...
  6. Giorno della memoria, Solarolo ricorda la persecuzione e la strage ...

    Faenzanotizie.it-21/gen/2013
    ... dell'Istituto di Cultura Sinta di Mantova e dell'Associazione Sucar Drom, dal titolo "Porrajmos - Altre tracce sul sentiero di Auschwitz".
  7. Giorno Memoria: da Milano a Caserta, gli eventi

    ANSA.it-17/gen/2013
    Ancora il 27 gennaio, al museo Maxxi di Roma, film, video e una mostra ricorderanno il Porrajmos, lo sterminio di oltre mezzo milione di rom ...

lunedì 4 giugno 2012

Via Orzinuovi, il campo sinti verso lo sgombero

QuiBrescia

P.f.) Il campo sinti di via Orzinuovi ha le ore contate. O accettano, entro il 10 giugno, le proposte fatte dalla Loggia e che implicano di lasciare il campo per sedi definite “più dignitose” (un’ipotesi che non piace alle famiglie residenti), o si andrà alla progressiva sospensione delle utenze (saranno staccate acqua e corrente, chiusi i servizi igienici), fino alla chiusura definitiva del 30 giugno, con sgombero di chi non avrà lasciato il campo.via Orzinuovi per il tempo necessario a trovare la sistemazione adeguata per tutti. Se dovesse essere confermato, invece, il rifiuto, il 30 giugno i 73 residenti saranno definitivamente sgomberati.

Rom e Sinti chiedono da anni al Parlamento di riconoscere lo status di minoranze storiche linguistiche

Sinti e Rom applaudono il Parlamento

Via libera dalla commissione esteri della Camera all’emendamento del deputato radicale Matteo Mecacci con il quale si riconosce lo status di minoranza linguistica ai cittadini italiani di etnia sinta...

 gazzettadimantova. news sinti-e-rom  
Via libera dalla commissione esteri della Camera all’emendamento del deputato radicale Matteo Mecacci con il quale si riconosce lo status di minoranza linguistica ai cittadini italiani di etnia sinta e rom. Esprimono soddisfazione l’associazione Sucar Drom e la Federazione Rom e Sinti Insieme, che nella nostra città sono rappresentate dai presidenti Barbara Nardi e Yuri Del Bar. «Esprimiamo però rammarico – comunicano le due associazioni – per il parere contrario espresso dal governo, attraverso il ministero dell’Interno. Speriamo che l’esecutivo voglia correggere la sua posizione prima che il testo arrivi all’esame dell’Aula».
Rom e Sinti chiedono da anni al Parlamento di riconoscere lo status di minoranze storiche linguistiche, facendo appello all’articolo 6 della Costituzione e pochi mesi fa, il 9 novembre, avevano promosso una manifestazione pubblica per sensibilizzare i parlamentari.


venerdì 20 gennaio 2012

Montecchio Maggiore: calendario eventi
Corriere Vicentino - 14 ore fa
Inaugurazione della mostra "Porrajmos" in Sala Civica di Corte delle Filande ore 20.45 – Giorno della Memoria. Proiezione del film "La Tregua" in Sala .

VENERDI 27 GENNAIO
ore 20.00 – Giorno della Memoria. Inaugurazione della mostra "Porrajmos" in Sala Civica di Corte delle Filande


lunedì 9 gennaio 2012

Porrajmos” - il genocidio degli zingari razzismo

“Prima di tutto vennero a prendere gli zingari”: intervista a Marco Aime *

Nel 2009, nel suo libro“ La macchia della razza”, si rivolgeva direttamente a un bambino rom cui erano state prelevate le impronte digitali e gli porgeva delle scuse; si aspettava un tentato pogrom anti Rom a Torino, la sua città?

Non credo alle cosiddette “identità” delle città, che si potrebbero bollare o assolvere tutte intere. Credo che invece bisogna guardare seriamente al sentimento anti Rom che è diffuso nel Paese. Ovunque nel mondo, rispetto a culture stanziali, cova una tradizionale “antipatia” per i nomadi; i Rom europei, per non avere una nazionalità e un’istituzione che li protegga, sono la “categoria debole” per eccellenza.
E’ significativo che una ragazza italiana reputi meno grave accusare innocenti che dichiarare il suo primo amore e scelga i Rom, assecondando la narrazione dominante che fa di tutti loro dei potenziali delinquenti (a questo proposito i media hanno una grave responsabilità nel modo in cui hanno riportato nazionalità ed etnie nei titoli). Incredibile, però, che una semplice diceria scateni un raid di cittadini giustizieri: sarebbe successo se l’accusato di stupro fosse stato italiano? Questo deve fare riflettere.
Inoltre, se l’Olocausto degli ebrei è giustamente regolarmente ricordato, con la Giornata della Memoria, è sintomatico che non si dedichi alcuna ricorrenza agli almeno 500.000 zingari eliminati nei campi di sterminio nazista; la loro memoria è stata cancellata. Ricordare maggiormente il “Porrajmos” - il genocidio degli zingari – potrebbe aiutare a meglio contrastare il razzismo anti Rom e Sinti.

I due episodi ravvicinati di Torino e Firenze sono il segno di un ritorno violento del razzismo o questo non è mai stato davvero debellato?
Il propagato mito di Italiani “brava gente” ha celato la realtà coloniale, le leggi razziali e i veri sentimenti che serpeggiano tutt’oggi nella cultura. Le due tragedie recenti hanno però modalità diverse tra loro. A Torino è l’esplosione di una specie di razzismo “di pancia”, che covava sotto la brace, ma a Firenze è una forma di razzismo pianificato, scientifico, di stampo neonazista e negazionista. Se il “razzista” di Firenze era anche un “pazzo”, ha in realtà l’appoggio e il sostegno di molta gente vicina a Casa Pound e all’estrema destra, che in Rete fanno di lui un “eroe”. Credo che sia solo la punta dell’iceberg di un vasto fenomeno finora sottovalutato dalle istituzioni, che non hanno abbastanza punito il reato di apologia di fascismo, sancito dalla nostra Costituzione.
- Quali sono le altre responsabilità della politica e della destra istituzionale?
Le dichiarazioni di stampo razzista della Lega al nostro Governo, sono state da tutti sottovalutate come mere “battute”, quando in realtà legittimavano sentimenti xenofobi nella società: creavano una “mentalità”. La politica tutta ha una responsabilità deleteria per avere, in assenza di ideali, inseguito gli umori della gente a fini elettorali. Anche la sinistra ha preso le impronte digitali ai Rom e le numerose ordinanze anti-ambulanti dei sindaci, Firenze inclusa, hanno agito vere e proprie retate di migranti africani nelle piazze delle città. Alla retorica xenofoba della destra, la sinistra non ha saputo opporre una risposta culturale.

Con la crisi e l’ossessione della crisi, con la recente manovra economica che marginalizza sempre di più intere fasce della popolazione, si può temere uno scenario assimilabile a quello di Weimar?
Le crisi economiche e il disagio sociale, si sa, sono sempre terreni fertili per il proliferare di sentimenti xenofobi e per la ricerca di capri espiatori ai problemi di lavoro, di pauperizzazione… Ma credo che i recenti eventi razzisti, ovunque in Europa, siano il sintomo del fallimento della costruzione di vere democrazie partecipate e della visione di noi stessi aperti al mondo, che ha per risultato localismi e rivendicazioni etniche. Le grandi narrazioni come il socialismo e la politica degli anni ’60 ci davano un ideale di noi stessi come “parte di un tutto”. Purtroppo la poesia, attribuita a Brecht, “Prima di tutto vennero a prendere gli zingari” mi sembra oggi attuale come mai.
*Antropologo torinese e autore di numerosi saggi, insegna Antropologia Culturale all’Università di Genova

mercoledì 4 gennaio 2012

www.quotidiano.net

Sette i disegni di legge che lo hanno visto come primo firmatario, tra questi l’istituzione del reddito minimo di cittadinanza; e le disposizioni per l’integrazione dei rom, dei sinti, dei camminanti nel territorio italiano.


 Il senatore del Pd Roberto Di Giovan Paolo

PD - “Al di là di ogni tendenza al populismo, è importante per i cittadini poter giudicare, guardare che cosa un Parlamentare ha fatto e i risultati che ha raggiunto, senza che alcuno abbia atteggiamenti da primi delle classe. Serve un’analisi quantitativa e qualitativa”. Con queste parole il senatore del Pd Roberto Di Giovan Paolo ha presentato il suo bilancio sociale, che va dal gennaio 2010 a dicembre 2011.
“In questi due anni - dice una nota - il senatore ha partecipato all’83% delle votazioni. Sette i disegni di legge che lo hanno visto come primo firmatario, tra questi l’istituzione del reddito minimo di cittadinanza; e le disposizioni per l’integrazione dei rom, dei sinti, dei camminanti nel territorio italiano. Quaranta le mozioni presentate e 121 le interrogazioni. Nel 2010 e nel 2011 sono stati 17 gli interventi in aula, 22 quelli nelle commissioni. Massiccia poi l’attivita’ di comunicazione con oltre 250 comunicati stampa”.
Chiede una drastica cura dimagrante anche anche Matteo Renzi. “Per me dovremmo dimezzare numero e indennità dei parlamentari”, ha scritto il sindaco di Firenze su Twitter.

lunedì 2 gennaio 2012

Tutti non i sinti sono Uguali, la legge e uguale per Tutti?

ANSA.it - 5 giorni fa
Vista l'efferatezza, le modalità ed il tipo di obiettivo colpito, le indagini sono state indirizzate ai "giostrai veneti" noti per la loro violenza negli ...
VENEZIA - E' in corso una vasta operazione della Squadra Mobile della Questura di Venezia tra Veneto e Toscana contro una banda di pericolosi rapinatori, formata dai cosiddetti 'giostrai', responsabile di assalti a gioiellerie e banche del centro-nord Italia. Tredici le ordinanze che 150 agenti della Polizia di Stato stanno eseguendo nelle due regioni su disposizione della magistratura lagunare. L'indagine è iniziata l'11 agosto 2010, dopo che due malviventi nel primo pomeriggio sono entrati nella gioielleria "Pendini" di Jesolo (Venezia) rapinando orologi Rolex e gioielli per un valore di circa mezzo milione di euro dopo aver pestato violentemente il titolare, riducendolo in gravi condizioni. Vista l'efferatezza, le modalità ed il tipo di obiettivo colpito, le indagini sono state indirizzate ai "giostrai veneti" noti per la loro violenza negli assalti a esercizi commerciali ed istituti di credito. Dagli accertamenti svolti sulle due moto di grossa cilindrata usate per la fuga dai banditi, la polizia ha accentrato l'attenzione su due giovani giostrai in contatto con una famiglia storica di rapinatori residenti nella provincia di Venezia. E' così emersa l'esistenza di una vasta e articolata associazione per delinquere operante nel Nord Italia che, facendo affidamento su basisti, anch'essi giostrai, andavano a segno a colpo sicuro.
http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche/cronaca/2011/12/28/visualizza_new.html_18461362.html

 Tutti i Sinti e Rom sono Uguali?  il corpo del  L'arma  affato Bene il suo Lavoro? chi sbaglia pagha con la legge ma non facciamo tutti un fascio un ramo...... il pololo non deve pagare per tutti.....

martedì 27 dicembre 2011

Associazione Sinti Italiaa Augura e un felice 2012


L’Associazione Sinti Italiani in viaggio per il diritto, e la coltura,
vi augura e un felice, prospero
"anno nuovo " un buon 2012





Federazione Nazionale Rom e Sinti Insieme

Vice, Presidente, 

Presidente Sinti Italiani inviaggio per il diritto e la coltura
 Davide Casadio

la Federazione Nazionale
 Rom e Sinti Insieme

mercoledì 21 dicembre 2011

Bologna ricorda i nomadi assassinati in via Gobetti

Bologna per ricordare i Sinti uccisi dalla “Uno bianca”

Bologna 22 dicembre 2012 | 19:00. Una cerimonia di dialogo e preghiera in ricordo dei nomadi assassinati nel campo di via Gobetti, dove la mattina del 23 novembre 1990 furono uccisi, dalla banda della "Uno bianca", Patrizia Della Santina e Rodolfo Bellinati. L’iniziativa, che si terrà mercoledì 23 dicembre, ore 15, in via della Beverara 123, nella sala Auditorium del Museo della

Munumento Via Gobettti,  Patrizia Della Santina e Rodolfo Bellinati

Ma Voi dite che ricordare per non dimenticare ! i "Sinti uccisi"

Civiltà industriale, è promossa dall’Anpi e dal Comitato antifascista del Navile con il patrocinio del quartiere Navile, in collaborazione con le parrocchie cattoliche della Beverara, dell’Arcoveggio e della chiesa Evangelica Mez (Missione evangelica zigana) di Bologna. Al ricordo interverrà la comunità nomade di Bologna, i Sinti italiani del campo di via Erbosa (parenti delle vittime), alcune associazioni di rappresentanza nomade e la cittadinanza che non vuole dimenticare l’orrore provocato dalle stragi della "Uno bianca". La cerimonia verrà introdotta da Leonardo Barcelò, consigliere comunale di Bologna. Ad un momento di raccoglimento e preghiera con monsignor Giovanni Catti, don Nildo Pirani, don Luciano Galliani, Associazione "Sinti Italiani" - Federazione Rom e Sinti Insieme. I ministri di culto Luigi Chiesi e Davide Casadio, della Chiesa Evangelica Mez  di Bologna;  seguiranno dei brevi interventi di dialogo per agevolare la conoscenza fra i presenti. Al termine della cerimonia verrà deposta una corona di alloro al cippo che ricorda le due vittime.

 wikipedia.org Banda_della_Uno_bianca

22/12/2011  Ore 19:00

sabato 17 dicembre 2011

ROM: RICCARDI IN VISITA A TORINO, I CAMPI NOMADI SONO DA SUPERARE

''Non vorremmo che a causa della crisi si sviluppassero tensioni - dice il ministro - e che queste venissero scaricate sui piu' deboli e i piu' fragili''.      www.asca.it

www.asca.it/news-ROM

«Mai nemmeno pensato a un campo nomadi. È un'enorme falsità»

A Cavaion è polemica sul campo nomadi

CAVAION. I militanti de «La Destra» e «Progetto Paese» sostengono che l'amministrazione leghista intende crearlo  17/12/2011

Cavaion. Località Camporeggio, per tutti da queste parti «Camporengo», una piana divisa tra i Comuni di Cavaion e Rivoli, dai distributori di benzina alle imprese del marmo: la zona oggi è industriale e i nomi delle vie sono classici, da viale dell'Industria o del Lavoro a via Galilei o Fermi. Vie perfette anche per un campo nomadi?
I militanti de «La Destra» non sono andati per il sottile e hanno distribuito un volantino al mercato settimanale in cui, a firma del portavoce cavaionese Gian Paolo Turrina, sostengono che il campo rom è più di un'intenzione dell'amministrazione leghista guidata dal sindaco Lorenzo Sartori. Poi ci sono consiglieri comunali di minoranza di «Progetto Paese» che parlano di «procedure avviate e scarsa trasparenza».
Ma il primo cittadino nega ogni accusa: «Mai nemmeno pensato a un campo nomadi. È un'enorme falsità». Vero è soltanto, secondo Sartori, che lì, tra capannoni e lotti ancora liberi, in un parcheggio di proprietà comunale, non possono più vivere nei caravan una ventina di giostrai, divisi in alcune famiglie. Sono qui da 10 anni, l'insediamento è ormai semi stanziale. Alcuni lavorano durante feste e sagre, altri sono venditori ambulanti; i bambini vanno a scuola a Cavaion e frequentano la parrocchia.
«Lavoriamo come tutti e non facciamo niente di male», afferma Ferdinando Morandi, bergamasco, 61 anni, padre e nonno. D'estate insieme ai familiari trasloca con le roulotte, per tre mesi almeno; il resto dell'anno lo passa qui. Alcuni conoscenti gli hanno fatto notare il volantino distribuito al mercato.
«Perché offendere la nostra dignità e calunniare il sindaco?», domanda. Gli dispiace per i nipoti più piccoli: «Ci sono rimasti male più di tutti». Precisa che pagano di tasca loro luce, acqua e rifiuti, cioè che non vivono sulle tasche del Comune. «Nessun allaccio abusivo, abbiamo i nostri contatori e non abbiamo mai chiesto nulla a nessuno», prosegue Morandi, consapevole di doversi spostare con tutti i familiari. «Siamo pronti a collaborare e lo abbiamo sempre detto al sindaco». Lui ci fa conto, del resto: «L'obiettivo», spiega Sartori, «è trovare un'altra sistemazione per loro, non certo quello di creare un campo nomadi».
Carta parla, però, per i tre rappresentanti di «Progetto Paese». «È bene dire le cose come stanno, il Comune ha fatto richiesta nel 2009 alla Prefettura per un campo nomadi», afferma Sabrina Tramonte. «Basta con le bugie, ci creano solo guai». La incalzano i colleghi Corrado Mancini e Roberto Righetti. «Il sindaco sia più trasparente con i cittadini», afferma Mancini, «e dica che c'è dell'altro oltre alla sistemazione per le famiglie di giostrai. C'è infatti una richiesta di finanziamento di 250mila euro per attrezzare un'area da destinare a campo nomade, con impianti fognari, rete idrica ed elettrica, servizi igienici. Il Commissario delegato all'emergenza nomadi nel Veneto ha pure individuato, di recente, il tecnico comunale di riferimento per tutta la procedura».
Ma Sartori non ci sta: «Nel 2009 c'era l'emergenza nomadi e quella domanda era legata alla situazione. Nulla però da allora è stato definito: non ci sono né soldi né progetti. Al momento stiamo cercando una soluzione per chi c'è, non per far venire altri nomadi a Cavaion». A preoccupare i tre rappresentanti di «Progetto Paese», però, è che la pratica prefettizia avviata travalichi ormai il Comune e vada avanti per binari indipendenti dalle volontà dell'amministrazione.
«La sistemazione dei giostrai va affrontata e risolta», spiega Righetti, «ma chiederemo al consiglio comunale un pronunciamento d'urgenza per ritirarla». Un modo infallibile, dicono, per fugare ogni dubbio sulle intenzioni ed evitare sorprese. Non ce ne saranno, promette il sindaco: «Vogliamo risolvere un problema e non crearne altri».  Camilla Madinelli         www.larena.it

(circa 300 mila euro), a detta dei Sinti, non spesi dal Comune per la sistemazione del campo, di Piacenza

Reggi "Sinti in piazza? Prima paghino i debiti"

Pubblicato: martedì 13 dicembre 2011 - 13:33

Piacenza - “I Sinti devono imparare a pagare i debiti”. È perentorio il sindaco di Piacenza Roberto Reggi sulla scesa in piazza dei nomadi della scorsa settimana. Reggi fa riferimento alle bollette dell’acqua insolute, giustificate dai Sinti come forma di protesta per la presenza, nel campo di via Torre della Razza, di una fogna a cielo aperto. Grave disagio negato dall’assessore ai Servizi Sociali Giovanna Palladini e a cui invece il primo cittadino promette che l’amministrazione porrà presto rimedio.
Sui fondi europei (circa 300 mila euro), a detta dei Sinti, non spesi dal Comune per la sistemazione del campo, Reggi taglia corto “Devono cogliere gli aiuti e i sostegni che hanno, e sono tanti, poi devono imparare a pagare le spese come tutti gli altri. Se vogliono distrarre l’attenzione da quello che è il problema vero, cioè che non pagano, quella è un’altra questione e la tecnica l’abbiamo capita tutti”.
Il primo cittadino ha poi annunciato che l’amministrazione sta elaborando un progetto per installare un pannello fotovoltaico all’interno del campo per ridurre al minimo le spese, in vista dell’installazione delle centraline Enel.       www.piacenza24.eu

Riccardi per combattere il razzismo.

La ricetta del ministro: "Case e stabilità ai rom e ai sinti"

Riccardi per combattere il razzismo suggerisce la stabilizzazione di quello che definisce "un popolo giovane"

"Credo che si debba lavorare alla stabilizzazione di rome e sinti?

Ministro Andrea Riccardi


Comento : "Sinti Italiani"
Ma! Noi sinti Italiani desideriamo rimanere nei nostri.
Terreni Privati o Micro Arie?   Grazie!
 La ricetta del ministro Andrea Riccardi? "Case e satbilità ai rom". Il titolare del dicastero della Cooperazione internazionale e l'integrazione spiega, intervistato da La Stampa, che i morti di Firenze e il raid di Torino "sono un campanello d'allarme. Non possiamo liquidare questi avvenimenti a fatti passeggeri. Sono un rischio per l'integrazione e la tenuta del nostro Paese". E così, per favorire l'integrazione, suggerisce "nuove forme di accoglienza, garantendo almeno i requisiti ingentico-sanitari fondamentali". Quindi Ricciardi entra nel dettaglio del suo progetto: "Credo che si debba lavorare alla stabilizzazione di rome e sinti nelle acse, perché la vita in una casa favorisce l'integrazione e il superamento della provvisorietà. Sono un popolo giovane - chiosa -. Investiamo sui loro figli, sulla scolarizzazione.
Sulla cittadinanza - La ricetta di Riccardi deriva dal fatto che i grandi campi nomadi "sono strutture fatiscenti, in cui vivono anche donne e bambini, non sono più sostenibili per ragioni di accoglienza e di sicurezza. L'Italia - spiega - è un Paese vicile, deve superarle, anche se non è semplice". Poi il ministro spiega anche la sua posizione sulla cittadinanza agli immigrati, un tema su cui anche il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, si è detto favorevole: "E' lì che si manifesta la debolezza del nostro sistema - spiega Riccardi -. I bambini nati in Italia da genitori stranieri che vivono qui da anni che cosa sono se non italiani? Possiamo non conisderarli tali quando parlano un italiano a volte migliore di certi coetanei?".

mercoledì 14 dicembre 2011

Annamaria Cancellieri : «Non si fa giustizia da soli»

Non si fa giustizia da soli. E, nel caso dell'assalto al campo rom di Torino, è una ‘ingiustizia fatta da soli'». Lo ha dichiarato il ministro dell’Interno Annamaria Cancellieri a seguito della spedizione punitiva avvenuta il 10 dicembre contro un campo rom nel quartiere Vallette a Torino.


«Nulla, neppure la rabbia, l'emarginazione, i pregiudizi, possono giustificare episodi come quello che è successo sabato sera alle Vallette, ha precisato il ministro, a nessuno deve passare per la testa che i problemi si risolvono con la violenza. Meno che mai con la violenza nei confronti del ‘diverso’, dello ‘straniero’».

Torino è la città che, da sempre, ha dato esempio concreto di convivenza civile, e «che non si identifica in quel manipolo che ha incendiato la casa dei rom, ha proseguito il titolare del Viminale. Per questo, condannando l'episodio di sabato sera, si condanna ogni azione violenta, giustizialista, razzista in qualsiasi parte del Paese».

«Non può, non deve e non faremo passare l'idea che c'è qualcuno, o qualche gruppo, che sta al di sopra di altri, ha concluso Cancellieri, che la violenza sia la strada per scaricare tensioni sociali, stati di disagio, arretratezza culturale. Con la presenza dello Stato, con l'educazione, con la cultura, con la solidarietà, dobbiamo cancellare il concetto stesso di ‘spedizioni punitive’, espressione che deve restare relegata ai libri di storia».

12.12.2011


www.interno.it.mininterno

martedì 13 dicembre 2011

Due “zingari” mi hanno violentata. Di Pino Petruzzelli | 13 dicembre 2011

 Federazione Rom e Sinti Insieme  

Due “zingari” mi hanno violentata
Un centinaio di giovani, armati di spranghe, bastoni e bombe carta, hanno dato l’assalto al campo abusivo abitato da rom a Torino. Lo hanno fatto per vendicare una ragazza stuprata da due “zingari”. La ragazza, però, ha mentito: nessuno zingaro l’ha violentata.

Non mi interessa sapere il motivo per cui la ragazza ha dichiarato il falso, a questo penserà la magistratura. Ciò che mi pare preoccupante è constatare, che la prima persona ad essere venuta in mente alla sedicenne è stata uno “zingaro”. All’epoca del delitto di Novi erano gli albanesi i primi a cui si pensava in caso di violenza, oggi, invece, sono gli “zingari”. Ma, a ben conoscere la storia del popolo rom, lo “zingaro” è stato da sempre uno splendido e indifeso capro espiatorio. Più di ogni altra etnia, lo “zingaro” mette d’accordo tutti: compatta l’opinione pubblica. Non c’è bisogno di dimostrare niente: lo zingaro è responsabile sulla fiducia. A prescindere.

Mi viene da pensare a quante campagne elettorali si sono vinte agitando al primo punto del proprio programma elettorale la “risoluzione del problema zingari”. E’ risaputo che affrontare problemi quali la scuola o la salute o il lavoro per vincere le elezioni, non è conveniente. E allora, quando siamo a corto di idee, va bene agitare lo spettro degli zingari. In questo modo ognuno può sentirsi parte attiva perché tutti abbiamo a portata di mano la soluzione giusta al “problema zingari”. Teorie più o meno strampalate da spiegare e sventolare in faccia a quei “buonisti” degli studiosi o dei docenti universitari o dei volontari dell’Arci o di Sant’Egidio o della Caritas o di altre associazioni.

Gli zingari sono meravigliosi perché permettono a tutti di non sentirsi, almeno una volta nella vita, l’ultima ruota del carro. E così a Torino un gruppo di persone si sono sentite nel giusto organizzando un pogrom per eliminare “il problema zingari”.

Ma “il problema zingari” si risolve solo affrontando “il problema che hanno i rom”. Diventa perciò importante l’azione che svolge la Federazione Rom e Sinti Insieme nel cercare il dialogo con il governo, ponendo all’ordine del giorno il diritto a beneficiare di diritti. In Italia, i rom e i sinti non sono nemmeno considerati una minoranza linguistica al pari di quella occitana piemontese o catalana di Alghero. In molti campi nomadi si vive con tre bagni per trecento persone e se si prova a costruirne uno, si è accusati, come fece in mia presenza un consigliere comunale di Udine, di abuso edilizio. A Ponticelli i rom vivono in baracche con tetti di eternit e senza acqua né corrente elettrica. In diversi comuni è una rete metallica a separare i campi nomadi ufficiali dalle discariche. Potrei andare avanti chissà quanto.

Solo riconoscendo dei diritti è possibile chiedere il rispetto delle regole.

Per anni ho studiato e toccato con mano i problemi in cui si dibattono quotidianamente i rom e così mi sembra utile offrire punti di vista controcorrente. Non mi interessa evangelizzare nessuno, voglio solo provare a riflettere su fatti e dati ufficiali. Per questo riporto di seguito alcune notizie che ad alcuni possono essere sfuggite:

- Giancarlo Gentilini, esponente di primo piano della Lega, incita la folla vantandosi di aver bruciato due campi nomadi.

- A Pesaro una ragazza rom incinta è presa a calci in un bar nell’indifferenza generale.

- A Brescia una dottoressa rifiuta di curare una ragazza di etnia rom: «Non ti curo. Voi rom mi fate schifo».

- A Bussolengo, in provincia di Verona, tre famiglie italiane di etnia rom sono sequestrate, picchiate e torturate dai carabinieri.

- Nei confronti degli zingari esponenti del governo Berlusconi invocano la «tolleranza zero».

- Il sindaco di Verona Flavio Tosi è condannato in via definitiva a due mesi di carcere per propaganda di idee razziste.

- Il quotidiano britannico The Indipendent accusa l’Italia di comportarsi in maniera «incivile» nei confronti di clandestini e rom.

- Il sindaco di Adro escogita un innovativo metodo per contrastare l’arrivo degli zingari: scavare dei fossati lungo il perimetro del paese rendendolo inaccessibile a roulotte e camper.

- Thomas Hammarberg, commissario per i diritti umani del Consiglio d’Europa, accusa l’Italia di violare i diritti umani.

- I manifesti di Forza Nuova riportano l’immagine di una donna distesa a terra con le gambe allargate e una macchia di sangue sui vestiti laceri. Sul manifesto si legge: “Se capitasse a tua madre, tua moglie o tua figlia? Stupratori, immigrati è giunta la vostra ora…. Chiudete i campi nomadi ed espellete i rom subito.”

- “La situazione dei rom e dei sinti in Italia resta fonte di grande preoccupazione. È opportuno porre l’accento non sui provvedimenti coercitivi, come le espulsioni e gli sgomberi forzati, ma piuttosto sull’integrazione sociale e la lotta contro la discriminazione e l’antiziganismo”, ha dichiarato ancora una volta il Commissario per i diritti umani del Consiglio d’Europa, Thomas Hammarberg.

- Sei bambini rom su otto nati negli ultimi due anni presentano gravi patologie dalla nascita. Un campo rom costruito sopra un’ex-discarica di rifiuti. C’è un legame tra questi due dati? A questo quesito stanno cercando di dare una risposta i ricercatori di OsservAzione, un’associazione che si prefigge di lottare contro la discriminazione di rom e sinti in Italia. Secondo Lorenzo Monasta, epidemiologo dell’associazione, “in Italia c’è l’abitudine di costruire i campi sopra o vicino a discariche. In Campania i campi rom si trovano nell’area della più grande discarica di rifiuti abusiva d’Europa e anche lì si sono verificate molte nascite con gravi patologie, oltre ad un’alta incidenza di tumori e malattie respiratorie”.

- Matteo Legnani sul quotidiano Libero scrive un editoriale dove si legge: “Gli zingari sono ladri. Parassiti che campano a spese nostre rubando, scippando, truffando”.

- Torregaveta (Na). La foto dei corpi di due ragazzine rom morte annegate nell’indifferenza dei bagnanti, fa il giro del mondo.

- Cerreto Guidi (Fi). Una molotov colpisce e incendia una carovana di rom.

- Pesaro. Un ragazzino rom è picchiato da un commerciante perché chiede l’elemosina.

- Rapporto annuale di Amnesty International 2011. Duro j’accuse nei confronti del nostro Paese: i rom e i sinti continuano a essere discriminati nel loro diritto all’istruzione, all’alloggio, all’assistenza sanitaria, all’occupazione e “alcuni politici e rappresentanti del governo alimentano un clima di intolleranza e xenofobia”. Inoltre, “l’atteggiamento dispregiativo di alcuni politici ha contribuito ad alimentare un clima di intolleranza”. Il rapporto evidenzia come nel corso del 2010 in tutto il Paese sono proseguiti gli sgomberi forzati di rom, che “hanno disgregato le loro comunità, il loro accesso al lavoro e hanno reso impossibile ai bambini la frequenza scolastica”.

- L’europarlamentare ungherese Viktória Mohácsi, dopo un viaggio nel nostro paese, dichiara di non aver mai assistito a violazioni dei diritti umani così gravi come in Italia. Le violazioni si riferiscono al popolo rom e sinti.

lunedì 12 dicembre 2011

La ragazza che ha finto lo stupro in una lettera: l'assalto al campo rom di

La ragazza che ha finto lo stupro in una lettera: "Voglio solo dimenticare". Il ministro dell'Interno Anna Maria Cancellieri, dopo l'assalto al campo rom di Torino: "Episodio ingiustificabile". Indagini tra i tifosi della Juve.


Una donna Rom
TORINO - "Scusatemi. Ho visto in tv le immagini delle fiamme al campo nomadi e mi sono sentita male". Chiede scusa, in una lettera pubblicata su alcuni quotidiani on line, la giovane di 16 anni che aveva denunciato un falso stupro da parte di due stranieri e che aveva poi causato indirettamente l'incendio di alcune baracche del campo rom nel quartiere delle Vallette a Torino. Indirizza le sue scuse "soprattutto a quei bambini del campo" e "a tutta la gente del quartiere". La ragazza potrebbe essere denunciata per simulazione di reato.
LA VICENDA. La ragazza denuncia di essere stata violentata da due cittadini rom. Parte un corteo di protesta che degenera: vengono date alle fiamme alcune baracche del campo rom abusivo della Continassa. Ma la ragazza poi ritratta: "Mi sono inventata tutto, mi vergognavo della mia prima volta". E' avvenuto a Torino, nel quartiere delle Vallette. Per l'assalto alle strutture abusive sono state arrestate due persone, un giovane di 29 anni e un uomo di 52. L'accusa nei loro confronti è danneggiamento aggravato. La minore sarà denunciata per simulazione di reato, mentre le indagini sul raid incendiario si stanno concentrando sugli ambienti del tifo organizzato, in particolare della Juventus. Secondo quanto accertato dagli investigatori, il volantino  con la scritta "Adesso basta, ripuliamo la Continassa", che ha preannunciato l'attacco, sarebbe stato prodotto da uno dei gruppi di supporter della squadra bianconera.

CANCELLIERI: NULLA PUO' GIUSTIFICARE VIOLENZA. ''Non si fa giustizia da soli''. Così il ministro dell'Interno Anna Maria Cancellieri commenta l'assalto nel campo rom, condannando non solo il raid ma ''ogni azione violenta, giustizialista e razzista, in qualsiasi parte del Paese''. ''Non può, non deve e non faremo passare l'idea - prosegue il ministro - che c'è qualcuno, o qualche gruppo, che sta al di sopra degli altri''. 

RICCARDI: INACCETTABILE IN PAESE CIVILE. "Un gesto inaccettabile - ha detto il ministro della Cooperazione internazionale e dell'Integrazione Andrea Riccardi -: i roghi ci riportano a periodi bui della storia europea che mai avremmo voluto che si ripetessero''.  Si tratta, ha detto il ministro, di un ''segnale preoccupante'' figlio di una mentalità ''xenofoba, intollerante e violenta'', che ''non può trovare alcuna giustificazione in un paese civile e democratico come il nostro''.

IL RACCONTO.
La ragazza, residente a Torino, aveva denunciato venerdì sera ai carabinieri di essere stata stuprata da due stranieri. La violenza, aveva raccontato, era avvenuta mercoledì pomeriggio nell'androne di un palazzo. Secondo il racconto della presunta vittima, i due l'avevano avvicinata in strada e l'avevano costretta a seguirli in un caseggiato del quartiere popolare delle Vallette, dove poi era avvenuta la violenza. Poi la ragazza aveva raccontato di essere riuscita a divincolarsi e a raggiungere le case dove il fratello l'ha trovata, senza i jeans e con gli altri abiti strappati. Proprio il fratello ieri aveva detto di aver visto gli stupratori fuggire: "Siamo sicuri che si sia trattato di due zingari romeni che abitano in una cascina qui vicino, io li ho visti mentre fuggivano e ho provato a inseguirli, ma senza successo". "Mia sorella è stata trascinata brutalmente su una montagnola di un parco di corso Molise, vicino a un ponte, e lì è stata violentata", era la sua ricostruzione.

L'AMMISSIONE: "MAI STUPRATA". Dai medici dell'ospedale Sant'Anna di Torino era poi arrivata la conferma che la ragazza aveva avuto avuto un rapporto sessuale. Fin da subito però i militari avevano nutrito dubbi sulla veridicità del racconto della giovane e avevano avviato una serie di verifiche. Poi il colpo di scena, nel tardo pomeriggio di sabato: la ragazza ritratta e davanti ai carabinieri ammette di essersi inventata tutto. Era troppo forte la vergogna, dice, di ammettere davanti a mio fratello, che l'aveva trovata svestita a due passi da casa, che aveva appena avuto la sua prima esperienza sessuale. Con un coetaneo della sua zona. E da lì tutta la finzione: dallo stupro con tutti i particolari, ai due stranieri violenti, alla cicatrice sul viso di uno di loro.

CAMPO ROM A FUOCO. Nel frattempo era però già partita la fiaccolata di protesta organizzata nel quartiere Vallette dai familiari della vittima. E pochi minuti prima che la ragazza ritirasse la denuncia, la manifestazione partita da piazza Montale è degenerata. Alcune decine di manifestanti hanno incendiato baracche e roulotte abusive che si trovano nella zona Continassa, indicata dalla ragazza, dopo aver fatto allontanare i nomadi che si trovavano nel campo. Secondo testimoni, alcuni di quei manifestanti avevano bastoni e hanno minacciato fotografi e operatori televisivi. Il gruppo, raccontano dei testimoni, sarebbe stato avvicinato dal fratello della giovane che l'avrebbe convinto a desistere. Fortunatamente nessuno è rimasto ferito nei disordini.

FASSINO: "NO A LINCIAGGI". Per il sindaco di Torino, Piero Fassino, "è compito della magistratura accertare cosa sia effettivamente avvenuto" riguardo alla denuncia. "E' assolutamente inaccettabile che si dia luogo a manifestazioni di linciaggio nei confronti di persone estranee ai fatti per la sola ragione che sono cittadini stranieri", ha aggiunto, ricordando che "Torino è una città civile che ha saputo sempre rispettare ogni persona" e che è "dovere della comunità respingere chi vorrebbe precipitare la vita della nostra città nell'intolleranza, nell'odio e nella violenza".
Monday, 12 December 2011

NEWS SINTI E ROM IN ITALIA

Le notizie contro le comunita sinte e rom in italia nel mondo







la Associazione "Sinti Italia" a lo scopo di denunciare tutti gli atti di "Razzismo" e Propaganda chi viene colpito di discriminazione per chi comette diversita o dei attegiamenti nei coffronti di "Sinti e Rom" informazioni sbagliate possono compromettere la vite! di intere famiglie di già disaggiate e scluse dalle societa stiamo attenti! a come leggete le notizie o come si divulgano possono creare delle bariere e difidenze.



Presidente Ass: Sinti Italiani Davide Casadio